Sentiamo le sue parole: "La partecipazione al
concorso "Un paese ci vuole" ha rappresentato una vittoria per me.
Non tanto per la foto "In paese si partecipa", premiata con il quarto
posto (medaglia di cartone), quanto per l'adesione sentita del Foto Club Valle
Scrivia a questo evento che era ricco di contenuti comuni alla nostra
associazione. La soddisfazione, poi, di vedere un amico e allievo che viene
premiato come terzo classificato, non ha prezzo. Soddisfazione che ritoverò
ancora più grande qualche mese dopo con la vittoria di Mira Borghesan al
concorso regionale "Scattiamo... in fattoria".
Per quanto riguarda
le mie foto al concorso di Carrega, posso dire che mi sono divertito. Intanto
perchè, per l'occasione, abbiamo fatto una gita fotografica di gruppo che è servita
da stimolo per la gara, ma soprattutto come fornace per altre idee da
condividere in associazione.
Poi perchè ho potuto dedicarmi, come sempre
meno accade purtroppo, alla fotografia analogica, concedendomi tempi più
rilassati per preparare i miei scatti.
Da sempre attribuisco
alla fotografia analogica la capacità di focalizzare maggiormente l'attenzione
nell'atto di fotografare. Sintetizza una situazione.
Per me è come pescare
in riva al fiume con paziente attesa, ma sempre vigili e attenti a ogni particolare.
Così attraverso
scatti eseguiti con Canon QL25 e pellicola Kodak BW400CN poi scansionata con
Fuji Frontier, mi sono limitato a raccontare in quattro foto quello che ci
vuole, secondo me, in un paese di ormai poche anime che tentano di recuperare
una propria identità.
E allora ecco che
"In paese si partecipa"(4° classificata), "Si attende...",
"...Chi lavora" ed "Un paese si vive" rappresentano
l'importante sforzo dell'amministrazione di Carrega di rivalorizzare il proprio
territorio.
La scelta della
tonalità camoscio, i contenuti ed i titoli proposti lasciano ben intendere un
messaggio che oggi suona quasi come monito: vivere la propria identità sociale,
con uno sguardo al futuro ed uno attento al passato, alle proprie origini."